Thomas Alva Edison
(Milan 1847 - West Orange 1931) Edison può essere considerato come la perfetta sintesi tra la figura dell'inventore e quella dell'imprenditore, essendo riuscito ad applicare per primo i principi della produzione di massa ai processi delle sue invenzioni, oltre mille brevetti a suo nome e numerosi altri da lui acquistati in tutto il mondo.
A soli tredici anni, vendendo spuntini nelle stazioni ferroviarie, stampava e distribuiva il "The Weekly Herald", il primo giornale creato e redatto su un treno, tanto da meritare un articolo sulle pagine del "The Times" per la creatività e l'originalità dell'idea.
Sempre in giovane età, lavorando come operatore al telegrafo, realizzava le sue prime invenzioni collegate proprio a quel sistema di trasmissione, tra cui un nuovo e più funzionale tasto telegrafico e via via fino all'invenzione che gli avrebbe procurato una grande notorietà nel 1877, il fonografo, antesignano del grammofono inventato da Berliner alcuni anni dopo.
La maggior parte delle invenzioni davano fama ad Edison anche quando la loro qualità non era straordinaria grazie alla sua abilità nel brevettarle, nel battere i suoi concorrenti, per il suo carisma e le sue indubbie capacità di presentare le invenzioni al mercato. Molte delle invenzioni di Edison, come la radio, erano miglioramenti di idee altrui. Miglioramenti ottenuti con un approccio diligente ed una visione industriale sviluppata in gruppi di lavoro.
La lampadina, ad esempio, non è stata inventata proprio da Edison, ma a lui si deve, al di là della delle dispute, dei contenziosi e di una vera e propria "guerra delle correnti" che in quegli anni si sarebbe scatenata, il merito di aver realizzato un tipo di lampada che avesse una durata maggiore ed una sua commercializzazione di massa. Così come mentre i primi inventori producevano l'illuminazione elettrica in laboratorio, Edison riusciva a portarla nelle case e negli uffici con un sistema per la generazione e distribuzione della nuova energia.
Altro esempio, pur non avendo inventato la macchina cinematografica, ma un congegno denominato cinetoscopio, a lui si deve lo standard della pellicola 35 mm, la realizzazione i un primo studio cinematografico e la stessa produzione di film, l'ideazione di un cinetofono, ossia la sincronizzazione e l'aggiunta del suono alle immagini dei film, insomma un passo decisivo per trasformare il cinema da curiosità da fiera a fenomeno mediatico di massa.